Mi tatuo e ci ripenso

Il Quanta System Observatory, uno dei più grandi centri di ricerca nel settore del laser e dell’ottica in tutto il mondo, ha messo in luce come sempre più spesso gli italiani tatuati manifestino a distanza di tempo, un senso di pentimento e quindi il desiderio di rimuovere “un marchio” indelebile.  
Nella maggioranza dei casi,si tratta di adulti, uomini e donne di età media che a distanza di anni considerano quel vecchio tatuaggio un errore di gioventù.

Ben il 54% dei “pentiti” è rappresentato dalle donne contro il 48% degli uomini tra i 30 e i 40 anni. Ma quali sono i tatuaggi che più spesso si sceglie di eliminare?
Al primo posto, senza sorpresa, si piazzano i nomi o le iniziali di ex fidanzati (58%), seguiti con il 45%, da citazioni celebri o frasi tratte da film. Al 3° posto ritroviamo i disegni tribali di grosse dimensioni (41%) e a seguire i tattoo fatti con le ex amiche del cuore. In fondo alla classifica si ritrovano poi i tatuaggi malfatti, quelli ritenuti imbarazzanti o troppo infantili.

Oggi per la rimozione di un tattoo, la medicina estetica propone i più comuni trattamenti di laserterapia, con tecnologia appositamente studiate per la rimozione dei diversi pigmenti di colore utilizzati per il disegno. In particolare, si annoverano due principali apparecchiature mediche: il laser Q-switched: ND-yag – 1064 e KTP 532.

Il trattamento è condotto in sede ambulatoriale e in alcuni casi lo specialista può ritenere opportuna l’applicazione di una crema anestetizzante. La luce del raggio laser infatti, può generare nella zona su cui indirizzata, una sensazione di calore pungente senza tuttavia ledere il tessuto circostante il tatuaggio. L’azione selettiva del laser garantisce il trattamento singolare dei pigmenti di colore, la loro frantumazione, fino alla totale eliminazione.

I tempi previsti per una totale rimozione del tatuaggio sono strettamente legati alla sua grandezza, alla profondità dell’inchiostro e sopratutto ai colori. Quest’ultima è infatti una variabile condizionante perchè non tutte le sue tonalità possono essere facilmente trattate. Con il pigmento rosso, nero e blu si possono ottenere buoni risultati ma più difficili da rimuovere sono il giallo e verde.
In media tuttavia, sono necessarie almeno 4-6 sedute mediche per ridurre l’evidenza di un tatuaggio.

Autore: Dr. Pierfrancesco Bove

Sono il Dr. Pierfrancesco Bove, laureato in Medicina e Chirurgia ed abilitato alla professione medica presso la Seconda Università degli Studi di Napoli con il massimo dei voti.