Gli asiatici e la blefaroplastica occidentale

Per definirli si usa l’espressione “a mandorla” e sono gli occhi del mondo asiatico. La loro forma che richiama appunto quella del frutto, è stata presentata, negli ultimi anni, agli occhi di alcuni chirurghi come un difetto estetico da correggere. Per questo motivo, sopratutto in Cina e in Giappone, l’ISAPS ha rilevato un sostanziale aumento delle richieste di interventi di blefaroplastica, propriamente detta, all’occidentale.
L’intervento infatti è tra i più richiesti dai pazienti di origine asiatica, come cinesi, coreani e filippini, e rappresenta il 70% delle operazioni di chirurgia plastica estetica in queste popolazioni.

Niente a che vedere dunque con la classica blefaroplastica antiage, per attenuare i segni del tempo, riducendo l’eccesso di cute, muscoli e grasso, ma si tratta di un intervento che ha lo scopo di rimarcare il solco palpebrale, un ritocco della palpebra superiore che li rende più simili ai caucasici.

Proprio per la sua particolarità l’operazione è piuttosto delicata e una volta cambiato il proprio aspetto tornare indietro non è possibile. L’occidentalizzazione dell’occhio orientale prevede infatti la creazione chirurgica nella palpebra superiore di una piega palpebrale che geneticamente nell’occhio orientale non esiste e un miglioramento diretto della cute nel canto interno dell’occhio attraverso un’epicantoplastica. Insomma uno sguardo più aperto, palpebre marcate e i caratteristici occhi a mandorla non ci sono più.

In realtà quella della blefaroplastica all’occidentale è solo l’inizio di un cambiamento più profondo. L’ISAPS ha infatti riconosciuto il fenomeno del cambiamento estetico degli occhi sopratutto tra i più giovani che seguono più da vicino, i canoni della bellezza occidentale e guardano alla chirurgia estetica come fonte di potere verso un cambiamento che dagli occhi interesserà poi l’intero volto.

Autore: Dr. Pierfrancesco Bove

Sono il Dr. Pierfrancesco Bove, laureato in Medicina e Chirurgia ed abilitato alla professione medica presso la Seconda Università degli Studi di Napoli con il massimo dei voti.