Le tecniche per un naso perfetto: la rinoplastica

Da anni la rinoplastica è tra gli interventi di chirurgia plastica estetica più richiesti su scala mondiale e questo perchè cambiare un naso, a volte, significa cambiare totalmente il proprio aspetto, migliorando l’estetica generale del volto.

In sala operatoria la rinoplastica può essere condotta ricorrendo a due diverse tecniche operatorie, open e closed, tra le quali il chirurgo ha la possibilità di scegliere affidandosi alla propria esperienza e preferenza. Difatti la scelta tra rinoplastica chiusa o aperta è dettata no solo dal caso clinico, ma soprattutto dalla predilezione dello stesso chirurgo.

Per la rinoplastica chiusa, le incisioni sono praticate solo all’interno dei seni nasali attraverso cui si modifica la struttura osteo-cartilaginea. I vantaggi di questa tecnica si rendono evidenti soprattutto per le cicatrici che non sono visibili in quanto all’interno delle fosse nasali.
Nella rinoplastica aperta, invece, le incisioni sono praticate all’interno dei seni e anche all’esterno sulla columella, ossia la parte di cute e cartilagine che divide le due narici. Il principale vantaggio di questa tecnica è la possibilità per il chirurgo di avere chiara visibilità del campo operatorio. Lo svantaggio, tuttavia, è che il post operatorio potrebbe rivelarsi relativamente più lungo a causa del maggiore stress a cui è sottoposto il naso. In molte occasioni, la rinoplastica aperta è preferibile nei casi di revisione di una rinoplastica ma non mancano comunque medici che adottano questa tecnica anche per le rinoplastiche primarie.

Dati i presupposti è comunque possibile chiarire che non esiste una tecnica migliore dell’altra in senso assoluto. Che si parli infatti di rinoplastica aperta o chiusa, è possibile per i chirurghi arrivare allo stesso risultato finale con tecniche diverse.

A Salerno, i Dott. Pierfrancesco Bove esegue interventi di rinoplastica.

Autore: Dr. Pierfrancesco Bove

Sono il Dr. Pierfrancesco Bove, laureato in Medicina e Chirurgia ed abilitato alla professione medica presso la Seconda Università degli Studi di Napoli con il massimo dei voti.