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Sollevare e tonificare: 3 tecniche per un lifting del seno

Mai sentito parlare di lifting? Ebbene non si tratta del classico intervento antietà per il viso ma di un tipo di lifting totalmente diverso che interessa una zona del corpo di una donna, da sempre simbolo di femminilità: il seno.

Quando infatti i seni cedono, col passare del tempo o a seguito di un prolungato periodo di allattamento, alla forza di gravità, la chirurgia giunge può risollevarlo con un intervento alternativo alla mastoplastica; si tratta della mastopessi, non a caso, anche definito come lifting del seno.

Scopo principale dell’operazione è provvedere ad una rimozione del tessuto cutaneo in eccesso dalla zona mammaria, per poter riottenere un aspetto tonico e naturale dei seni. Per l’intervento di mastopessi si contano diverse tecniche operatorie, scelte in base al grado di ptosi dei seni della paziente. Ma andiamo per ordine.

1 – Tecnica con incisioni ad L.
Una prima tecnica è propriamente definita ad L e prevede delle incisioni praticate in verticale, partendo dal capezzolo, fino alla zona sottomammaria dove si termina con un’incisione orizzontale. La tecnica in questo caso permette non solo di risollevare il seno ma anche di garantire un naturale riposizionamento dell’areola nella sua sede.

2 – Tecnica con incisioni a T capovolta.
In altri casi, per la mastopessi, il chirurgo può optare per delle incisioni più ampie che interessano sopratutto la zona del solco sotto-mammario. La tecnica con T capovolta prevede infatti un taglio esteso verticalmente dall’areola fino al solco sotto-mammario dove si incide ancora in orizzontale lungo entrambi i lati.

3 – Tecnica con incisione a L o T più peri-areolare.
In casi estremi, la mastopessi più richiedere oltre alla tecnica a L o T capovolta, il ricorso ad una ulteriore incisione, necessaria per il riposizionamento della areola nella sua sede naturale. Si tratta di una incisione peri-areolare che prevede una prima fase di totale rimozione del capezzolo prima del suo riposizionamento. Quest’ultima tecnica è preferibile sopratutto quando per l’intervento il chirurgo ha anche optato per un inserimento di protesi per cui risulterà più facilitata la fase del loro posizionamento.

A Salerno, il Dott. Pierfrancesco Bove, effettua interventi di mastopessi ricorrendo, nei casi specifici, alle tecniche sopra elencate.

Autore: Dr. Pierfrancesco Bove

Sono il Dr. Pierfrancesco Bove, laureato in Medicina e Chirurgia ed abilitato alla professione medica presso la Seconda Università degli Studi di Napoli con il massimo dei voti.

                

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