Il seno tuberoso è una malformazione che riguarda la ghiandola mammaria, caratterizzata da un aspetto anomalo che può causare disagio e insicurezze, specialmente durante l’adolescenza. In questo articolo, esploreremo in dettaglio questa condizione, le sue implicazioni e le soluzioni chirurgiche disponibili.
Il seno appare con una forma insolita a causa della concentrazione innaturale della ghiandola mammaria dietro l’areola, risultando allungata e tubolare. Il polo inferiore del seno è poco sviluppato, sia in senso verticale che orizzontale, e questa asimmetria colpisce generalmente una sola mammella, mentre l’altra rimane normale. La gravità della malformazione aumenta con l’aumentare dell’asimmetria tra i due seni. Questo particolare aspetto si presenta già dall’adolescenza, un periodo critico per lo sviluppo, la maturazione e l’accettazione di sé.
Purtroppo, non esistono trattamenti medici specifici per favorire la crescita e lo sviluppo normale del seno tuberoso. L’unica soluzione efficace è l’intervento chirurgico, che mira a rimodellare la ghiandola mammaria. Questo intervento può distendere la ghiandola e coprire eventuali protesi, che non sono sempre necessarie ma possono essere utilizzate per migliorare l’estetica del seno.
L’operazione per correggere il seno tuberoso si concentra sui legamenti di Cooper, che sono i responsabili della forma allungata della mammella. Il chirurgo crea un nuovo solco sotto-mammario più basso del precedente, ancorandovi la mammella. Gli accessi chirurgici utilizzati sono quelli della mastopessi peri-areolare, che permettono anche di rimodellare il capezzolo e l’areola, spesso di dimensioni maggiori del normale nelle mammelle tuberose.
È possibile eseguire una mastoplastica additiva su un seno tuberoso? La risposta è sì. Durante l’intervento, possono essere inserite protesi per aumentare il volume del seno. Le protesi ideali sono quelle tonde, ma è importante evitare dimensioni eccessivamente grandi per un risultato armonioso e naturale.
L’intervento viene eseguito in anestesia locale associata a una leggera sedazione, permettendo alla paziente di tornare a casa lo stesso giorno. Il dolore post-operatorio è minimo grazie a una terapia di antidolorifici orali che la paziente segue a casa.
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