
Non possiamo non pensare alla mastoplastica additiva quando il discorso cade sulla chirurgia estetica del seno. Del resto, da anni è nella top five degli interventi chirurgici più richiesti in Italia.
L’operazione permette di correggere molteplici inestetismi e deformazioni del seno grazie alla molteplici tecniche operatorie che offrono sempre risultati naturali. La sua scelta, precisiamo dunque, non è standard, ma varia in base alle caratteristiche della paziente e di conseguenza, alla tipologia di seno che dovrà essere corretto.
Nello specifico a stabilire la tipologia di tecnica operatoria è il chirurgo e solo dopo una visita accurata che valuta fattori chiave come larghezza toracica, la qualità della pelle, la forma e l’elasticità dei tessuti del seno e infine il risultato atteso dalla paziente. Si valuterà inoltre il tipo di protesi (anatomica o rotonda) e il loro posizionamento che influiscono insieme alla tecnica sul risultato finale.
Parliamo dunque di un approccio personalizzato che permette di ottenere un effetto naturale, proporzionato e armonico del seno.
Ma vediamo adesso nello specifico quali sono le tecniche di una mastoplastica additiva.
In chirurgia ne distinguiamo ben 3: la tecnica sottomammaria, peri-areolare e trans-ascellare.
1. La tecnica sottomammaria
Si tratta di un approccio chirurgico particolarmente versatile. Di fatto, tra le varie tecniche, quella sottomammaria è indicata quando il seno di partenza ha un solco già ben definito e la pelle ha una buona elasticità. Si predilige inoltre se si inseriranno protesi grandi ad alto profilo.
Sul piano chirurgico, l’operazione con questa tecnica prevede un’incisione di pochi centimetri nel solco naturale sotto il seno in cui, una volta guarita, la futura cicatrice risulterà ben nascosta.
2. La tecnica peri-areolare
Questa volta ci spostiamo in una zona più alta del seno: l’areola. L’incisione infatti, per l’inserimento delle protesi, si esegue lungo il contorno delle areole. Si rivela importante però la grandezza di queste ultime per una correzione del seno ottimale. Generalmente si opta per questa tecnica quando si prevede una correzione lieve della forma e volume del seno.
3. La tecnica trans-ascellare
L’ultima via di accesso per l’inserimento delle nostre protesi mammarie è l’ascella ma non è particolarmente prediletta. La tecnica trans-ascellare infatti prevede un’incisione nascosta nella piega dell’ascella e perciò
richiede una manualità più avanzata. Non è inoltre adatta a tutte le pazienti per la tipologia di protesi previste per l’operazione o per la naturale conformazioni anatomica del seno.
Dunque ogni tecnica presenta vantaggi specifici e risponde a esigenze differenti.
Ciò che conta in chirurgia è che la scelta per la tua mastoplastica sia sempre personalizzata.
Per altre informazioni sulle tecniche di mastoplastica additiva a Salerno potete rivolgervi al Dott. Bove Pierfrancesco.
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