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Un lifting, grazie. Ma per il seno.

C’è un intervento tra quelli più noti della chirurgia plastica che risponde alle esigenze di innumerevoli donne. Non si tratta di cambiare totalmente il proprio aspetto, ma di sollevare una parte del proprio corpo che le gravidanze o la genetica ha reso giù di tono. Si tratta del seno e l’operazione in questione non è la mastoplastica ma la mastopessi. Si tratta di un intervento consigliato alle donne in contrasto con il proprio seno ben fatto ma troppo basso e cadente.

Quando si parla di mastopessi si parla anche di lifting del seno. Quella cadenza, la ptosi delle mammelle viene infatti eliminata attraverso tecniche che si potrebbero accomunare con quelle del noto intervento di lifting. Grazie a questa operazione, sarà possibile per molte donne ritrovare quella tonicità persa o mai avuta senza dover necessariamente ricorrere all’impianto di protesi apposite. Difatti contrariamente a quanto si possa immaginare, l’introduzione delle protesi nei casi di seni voluminosi e cadenti non sempre può assicurare un risultato finale naturale. La mastopessi è infatti un intervento consigliato nei casi di seni cadenti, non più tonici ma comunque di buona taglia. Sarà a discrezione del chirurgo a seconda dello stato della paziente, stabilire se le protesi saranno necessarie a meno.

A seconda della tipologia di incisioni praticate per l’operazione si possono distinguere tre tipi di mastopessi:periareolare o mastopessi sec. Benelli (cicatrice peri-areolare per l’asportazione ad anello del tessuto in eccedenza con necessaria introduzione di protesi anatomica), con cicatrice verticale e con cicatrice ad ancora o a T rovesciata. La durata complessiva dell’intervento può variare dai 90 minuti fino a due ore ed è condotto in anestesia locale seguita da sedazione. Non è previsto il ricovero in clinica. La mastopessi può infatti essere condotta in day surgery.

Nel post-operatorio invece seguire con attenzione le direttive del chirurgo è importante, soprattutto per garantire una buona guarigione delle cicatrici. Si consiglia infatti l’utilizzo di creme apposite anti-cheloidi, nonché di massaggiare il seno nei modi e nei tempi previsti. Il gonfiore è del tutto prevedibile al termine dell’operazione e tenderà a riassorbirsi nelle settimane successive. Non rimuovete i cerotti chirurgici! Serviranno a proteggere le cicatrici nelle tre settimane a venire.

A Salerno il Dott. Bove Pierfrancesco esegue operazioni chirurgiche per il seno tra cui la mastopessi.

Autore: Dr. Pierfrancesco Bove

Sono il Dr. Pierfrancesco Bove, laureato in Medicina e Chirurgia ed abilitato alla professione medica presso la Seconda Università degli Studi di Napoli con il massimo dei voti.

                

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